Trattare la pelle del viso con la crema al veleno d’api

Trattare la pelle del viso con la crema al veleno d'api

A ogni ora del giorno siamo impegnati nelle attività più varie ed è proprio il caso di dirlo… ci mettiamo sempre la faccia. È importante allora far sì che la pelle del viso sia presentabile e pulita, protetta da quelle insidie pronte a minarne la salute compromettendo l’estetica personale.

Il viso rappresenta la parte del nostro corpo maggiormente esposta e non viene mai coperta, eccezion fatta per maschere carnevalesche e passamontagna in caso di estemporaneo viaggio in Groenlandia fra gli amici eschimesi.

Questo vuol dire dover fare i conti con gli agenti atmosferici, i raggi del sole e l’aria metropolitana, un concentrato di polveri sottili, acari, germi e batteri desiderosi di annidarsi fra le pieghe delle nostre guance o tra le linee della fronte. La pelle si trasforma d’improvviso in un campo di battaglia.

Siamo veramente consapevoli di cosa può realmente succedere all’epidermide durante le diverse fasi della vita? Dall’adolescenza alla senilità, la cute va incontro a continue mutazioni che comportano accrescimenti, anomalie, macchie, punti neri, brufoli, arrossamenti e rughe.

Sulla carta è tutto normale ma ciò non ci esenta dal correre ai ripari e cercare di proteggere la pelle del viso al meglio delle possibilità offerteci dalla cosmetica. La crema al veleno d’api corrisponde a una di queste.

               Acne, una patologia sottovalutata

Uno dei più comuni disturbi della pelle coincide con la patologia forse più sottovalutata da chi ne è affetto, specialmente i giovani. L’acne insorge quando i follicoli piliferi si bloccano a causa dell’accumulo di pelle morta: ecco spuntare brufoli e sfoghi in grado di degenerare in poco tempo.

L’infiammazione delle ghiandole pilosebacee, infatti, può provocare lesioni lievi o gravi, inestetismi di vario genere, pustole, punti neri, cisti e persino fistolizzazioni. La produzione di sebo in eccesso si verifica sovente nella fase puberale e adolescenziale, ergo fra i 10 e i 15 anni. Fronte, naso, guance corrispondono alle zone più suscettibili, come d’altronde la zona inferiore del viso, collo, spalle e schiena negli adulti.

Il manifestarsi dell’acne s’imputa a distinti fattori, che possono essere identificati con squilibri ormonali, l’azione del batterio Proponibacterium Acnes e semplice predisposizione genetica. Fin dal suo nascere è consigliato ricorrere a rimedi naturali, omeopatici o cosmetici.

               Macchie da esposizione solare

Le famigerate macchie cutanee sono provocate in linea di massima dall’esagerata esposizione solare. I raggi ultravioletti penetrano lo strato epidermico favorendo un invecchiamento estrinseco contrapposto a quello intrinseco, ch’è invece causato dall’inevitabile trascorrere del tempo.

UVA e UVB alterano la pigmentazione basale della pelle, sicché subentra una sovrapproduzione di melanina che si traduce in macchie e discromie. Più nel dettaglio si parla di melasmi, efelidi, lentiggini, cheratosi seborroiche e attiniche. Come per i nei, queste manifestazioni vanno tenute sotto controllo e arginate onde evitare che sfocino in melanomi di seria entità.

Occorre perciò intervenire nella restaurazione della barriera protettiva (il film superficiale di cui è rivestita la pelle) e nella rigenerazione cellulare.

               Rughe da smorfie e invecchiamento

Le rughe sono il segno inequivocabile della senilità cellulare, in parole povere dell’età che avanza. Sarebbe tuttavia un errore gridare sempre all’invecchiamento quando allo specchio si riscontrano gli odiati solchi sul viso.

Le cause si riferiscono a molteplici fattori, ad esempio un microcircolo lacunoso dovuto a una progressiva rigidità dei capillari, oppure un drastico calo di produzione di collagene ed elastina per fiaccamento dei fibroblasti, e ancora una difficoltà oggettiva a smaltire i radicali liberi. Affiora in breve uno stress ossidativo contrastabile parzialmente con una dieta sana, assimilazione di vitamine da frutta e verdura, astensione da alcol.

Il photoaging concorre a seccare la cute erodendo il film idrolipidico. È luogo comune pensare che le rughe siano frutto unicamente dell’invecchiamento. Niente vero, perchè esse emergono anche in conseguenza delle smorfie che consapevolmente o inconsciamente produciamo, contraendo e rilassando i muscoli facciali tanto di giorno quanto di notte.

               Trattamento con crema al veleno d’api

Facile comprendere, alla luce di quanto detto, l’indispensabilità di un trattamento topico volto non solo a curare e agire, ma nondimeno a prevenire e proteggere la nostra pelle. La cosmetica e i suoi prodotti non sono circoscritti a una specifica età bensì spaziano assolvendo ai problemi che tanto i giovani quanto genitori e nonni si ritrovano ad affrontare.

Il veleno d’api si costituisce quale autentico toccasana per la cute e l’intero sistema tegumentario, compiendo piccoli ma significativi miracoli anche in corrispondenza di una ferita o una cicatrice. La crema al veleno d’api è principalmente studiata per conformarsi a potente antirughe. Ciò non esclude un’applicazione su pelli che abbisognano di un pre-trattamento al fine di tenere lontane acne e patologie altre.

La crema al veleno d’api di Lunezia è fra i prodotti migliori a oggi presenti sul mercato cosmetico, plusvalente e a texture concepita per penetrare in profondità l’epidermide. Si consiglia una posologia duplice, al mattino e alla sera, così da coprire tutte le 24 ore per una pelle costantemente protetta, vivificata e sana.