Prosecco o non prosecco?

Prosecco o non prosecco?

Uno degli spumanti più apprezzati è il prosecco, caratterizzato da note dolci e frizzanti, prodotto dall’uva dei vitigni Glera, Verdiso, Bianchetta trevigiana e Perera.

Il Glera viene coltivato in Veneto e nel Friuli Venezia Giulia, territori con caratteristiche minerali particolari. L’uva è fermentata col metodo Charmat, in autoclave, per circa 20 giorni. Una fermentazione maggiore potrebbe compromettere le caratteristiche organolettiche del prosecco stesso.

Esiste però anche un altro metodo, ovvero il “colfondo”, in cui il prosecco viene imbottigliato con lieviti attivi e zucchero. In questo modo il vino viene fatto riposare per l’intero inverno. Successivamente, con l’arrivo della primavera, e quindi col repentino aumento delle temperature, i lieviti si riattivano, assimilando gli zuccheri e producendo anidride carbonica.

I territori del Prosecco DOC sono, perlopiù, zone di pianura. La lavorazione e la vendemmia, svolte prevalentemente a macchina, permettono questo tipo di lavorazione. All’interno del territorio DOC si distinguono il Prosecco DOC Provincia di Treviso  e le aree Asolo Prosecco DOCG, caratterizzate da dolci pendii, viti e un clima mite temperato. Qui, la resa è di 135 quintali per ettaro.

La maggior parte dei vigneti si trovano, comunque, nei versanti collinari e durante il periodo estivo, poco prima della vendemmia, le escursioni termiche permettono una maggior sintesi dei composti aromatici.

Una delle particolarità che rendono unico questo territorio è la composizione del suolo.           

E’ interessante sapere che l’intera zona si trovava sotto il livello del mare. Sono proprio le correnti marine ad aver portato in superficie numerosi detriti che si sono depositati strato su strato. Ecco quindi che troviamo marne, argille, arenarie e fanghi.

Come degustare il prosecco

Il prosecco, come deducibile dal nome, ha un sapore secco e lievemente zuccherino; anche se esistono diverse versioni di spumante (con più anidride carbonica).

il prosecco è il classico vino da aperitivo, che si abbina molto bene ad agrumi, salumi, olive, friggitoria leggera e a formaggi di bassa/media stagionatura. Deve essere stappato al momento del consumo, togliendo esclusivamente la parte di capsula che ricopre il tappo.

Presenta un colore giallo paglierino, ma la consistenza è quella di un vino giovane e leggero. La spuma è fine, le bollicine sono fini e persistenti. Le versioni prodotte con il metodo tradizionale di rifermentazione in bottiglia possono presentare una leggera velatura dovuta alla presenza di lieviti non filtrati.

La temperatura di servizio ideale per il consumo è di circa 8°C, e per mantenerla costante si può immergere la bottiglia aperta in un secchiello riempito con cubetti di ghiaccio.

Il calice ideale ha lo stelo alto, in modo da poterlo tenere senza che la mano riscaldi il contenuto. Può essere consumato anche nei tipici flûte!

Se il vino non viene interamente consumato,  può essere conservato in frigorifero, possibilmente non oltre un giorno.

Il Prosecco è un vino che si accosta benissimo a piatti di verdure come gli asparagi. Perfetto anche il sodalizio con ricette a base di ortaggi verdi come zucchine, coste, o spinaci, specialmente se abbinati a ricotta.

Un errore che si commette spesso è quello di accostare le bollicine di uno spumante secco al dolce. in questo caso optate per un Moscato d’Asti, altrimenti scegliete tra un passito o uno zibibbo.

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